@keyframes c-inline-spinner-kf { 0% { transform: rotate(0deg); } 100% { transform: rotate(360deg); } } .c-inline-spinner, .c-inline-spinner:before { display: inline-block; width: 11px; height: 11px; transform-origin: 50%; border: 2px solid transparent; border-color: #74a8d0 #74a8d0 transparent transparent; border-radius: 50%; content: ""; animation: linear c-inline-spinner-kf 900ms infinite; position: relative; vertical-align: inherit; line-height: inherit; } .c-inline-spinner { top: 3px; margin: 0 3px; } .c-inline-spinner:before { border-color: #74a8d0 #74a8d0 transparent transparent; position: absolute; left: -2px; top: -2px; border-style: solid; }
top of page
Immagine del redattoreRossana Lauro

GIOCATORI SEMPRE PIÙ ARRABBIATI PER L'INSERIMENTO DEGLI NFT NEL MONDO VIDEOLUDICO

A quanto pare, i videogiocatori sono sempre più arrabbiati per l'inclusione degli NFT nel mondo videoludico, i quali lo vedono soltanto come un altro modo trovato dagli editori per fare soldi a loro discapito.

Nonostante ciò, va detto che le prime vendite di NFT legate ai videogiochi sembra stiano andando bene, anche se non è chiaro chi li abbia effettivamente acquistati.


Molti pensano che dietro a certe offerte ci siano degli speculatori e non dei videogiocatori, ma l'anonimato delle transazioni rende impossibile saperlo.

Comunque sia, i commenti raccolti dal New York Times (un quotidiano statunitense fondato a New York) sugli NFT sono largamente negativi.



Ad esempio Matt Kee, un videogiocatore di 22 anni molto appassionato della serie Final Fantasy, li vede come un vero e proprio modo per trarne vantaggio il più possibile dai videogiocatori, senza in cambio dare niente di nuovo.

A tal proposito, il giovane ha esordito così:

"Non leggo da nessuna parte come questo possa beneficiare i videogiocatori, come possa migliorare il gameplay. Si parla sempre e solo di come poter fare altri soldi."


La tesi del New York Times è che l'odio di molti videogiocatori per gli NFT provenga in realtà da lontano e sia legato all'affermarsi delle microtransazioni.

Infatti, è stato detto:

"Negli anni i produttori di videogiochi hanno trovato più modi per guadagnare dagli utenti facendo loro pagare per migliorare i personaggi o per far crescere il loro livello nei giochi. Alle persone sono stati chiesti soldi per oggetti digitali come vestiti o armi anche se avevano già pagato 60 dollari per l'acquisto."



Secondo molti editori, inoltre, i videogiocatori hanno ormai digerito queste microtransazioni e digeriranno anche gli NFT.

Magari in futuro, scopriremo se questo si rileverà essere un trend solido anche per l'industria dei videogiochi o se, al contrario, non andrà a buon fine.





Così si conclude l'articolo.

E voi cosa ne pensate?

Siete pro o contro l'inserimento degli NFT nel mondo videoludico?

Fatecelo sapere qui sotto nei commenti.

Inoltre, iscrivetevi al Blog per rimanere sempre aggiornati sui prossimi articoli.


Buona lettura!


(Realizzato da Rossana Lauro)

19 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


Smart

bottom of page