Vi sarà capitato di vedere da una settimana a questa parte, la nuova linea di pubblicità della Coca Cola tra le live di Twitch, che mette come tema centrale proprio il gaming e le competizioni, eppure sembra che questa scelta non sia stata molto gradita dal pubblico.
Real Magic
Coca Cola, la marca di bevande analcoliche più diffusa e utilizzata al mondo, ha stretto una nuova collaborazione con Twitch, creando delle pubblicità a tema gaming che hanno cominciato ad apparire sulla piattaforma da una settimana circa. Non è la prima volta che l’azienda decide di seguire le tendenze e avvicinarsi soprattutto ai giovani, ma questa volta, sebbene l’idea di base poteva essere davvero interessante, qualcosa è andato storto, ottenendo un risultato completamente opposto a quello sperato.

Real Magic, accompagnata dallo slogan “A un sorso di distanza”, è la nuova piattaforma di Coca Cola, nonché una nuova filosofia da essa adottata, che ha come tema centrale quello di riunire le persone, superando le diversità - soprattutto dopo gli anni duri della pandemia -, con l’intenzione di stupire la community con quel qualcosa di diverso che non si aspetterebbe mai da Coca Cola. Perciò, proprio come ci suggerisce il nome, hanno collaborato con i migliori creator, giocatori e con Twitch stesso per trovare posto in una nuova realtà, diversa da quelle conosciute in passato, per diffondere il messaggio che la Magia è reale e deriva dall’essere l’uno accanto all’altro e, citando lo slogan, “dagli incontri inaspettati che trasformano il quotidiano in straordinario”.

Proprio per rimarcare questo messaggio, la scelta è ricaduta sui giovani e sul loro modo di rimanere uniti, anche se solo virtualmente - e sappiamo tutti che molto spesso le community virtuali diventano un rifugio sicuro per molti, o addirittura una seconda famiglia; un posto dove staccare la spina dai problemi che ci circondano ogni giorno nella vita reale.
Pensando a questo, hanno realizzato una serie di spot che vede come protagonista un ragazzo - più precisamente un videogiocatore - che si muove all’interno di un mondo simile a quello di Warcraft, e ovviamente, trattandosi di una collaborazione con la piattaforma viola, lo possiamo vedere destreggiarsi in una competizione videoludica (e a tal proposito, abbiamo parlato delle competizioni ESL qualche giorno fa, potete trovare l’articolo qui). Quando cede a un momento di difficoltà, lo vediamo bere un sorso di Coca Cola e riprendere subito le forze, venendo magicamente catapultato all'interno del gioco. Guardando il campo di battaglia lo possiamo osservare mentre getta l’arma a terra, facendosi imitare da tutti i cavalieri e gli orchi che stavano combattendo tra loro e decretando così la fine della guerra, tra abbracci e sorrisi.
Cosa è andato storto?
Messaggi e pensieri che senza ombra di dubbio tutti dovremmo appoggiare, ma allora perchè il video non è piaciuto alla maggior parte dei giocatori? Cosa lo ha fatto odiare così tanto da prendere quasi solo dislike su Youtube?
Proprio così, il video dello spot condiviso anche su Youtube ha raggiunto 53k di dislike contro i soli 3k like! Quindi da come si può notare dai numeri, mentre il mercato mostra una risposta favorevole alla nuova campagna pubblicitaria, non sono pochi i giocatori che al contrario la criticano. Primo fra tutti i commenti negativi che l’azienda ha potuto leggere nelle scorse giornate è quello di aver reso lo spot “non autentico”: nell’intenzione di far vedere quanto il mondo del gaming non sia così cattivo, ma che può appunto unire le persone, sono riusciti a creare tutto l’opposto, facendolo passare come qualcosa di conflittuale che porta a vivere vite disconnesse dalla realtà.

Questo è ciò che la gente non ha apprezzato: il senso di divisione e di cercare per forza un aiuto (in questo caso nella Coca Cola) per connettersi, come se non lo si fosse già e questa cosa non fa altro che retrocedere nel tempo, neutralizzando i grandi passi che il mondo del gaming ha fatto per affermarsi e abbattere certi stupidi stereotipi (che purtroppo non sono ancora del tutto sconfitti) quali l’isolamento dalla comunità, la presenza per forza della dipendenza e della figura da sfigati dei giocatori.
Non sono gli unici però che hanno storto la bocca alla vista di questo video, molti sono stati i personaggi di spicco nelle aziende collegate al mondo videoludico, e non solo, a non appoggiare il messaggio sbagliato che ne trapela. Wayne Deakin, direttore creativo esecutivo dell’agenzia pubblicitaria Huge, ha infatti dichiarato “La coca cola sta cercando di risolvere un problema che non esiste...” e ancora “la Coca Cola avrebbe davvero dovuto fare delle ricerche sul mondo dei videogiochi. Non hanno un linguaggio videoludico”, mentre il co-fondatore di Subnation, Doug Scott, ha espresso questo suo pensiero a riguardo: “la Coca Cola ha provato a unire il suo contesto culturale nel mondo del gaming. Hanno dimenticato la cosa più importante quale l’autenticità… si sono appropriati indebitamente dell’idea del metaverso e di cosa vuol dire unire il mondo fisico a quello digitale.”
Tra i vari post su Twitter possiamo notare come questa questione dell’autenticità sia una cosa che ha toccato nel profondo tutti, ma mentre la gente si lamenta della chat dal vivo che non rappresenta quelle reali, di come ci sia un mini-frigo in un evento Esports o del videogiocatore che smette di giocare, a metà gara, per bere… dall’altra parte ci sono persone che si lamentano di come lo spot sminuisca il senso di competizione che si crea in questi eventi, di come la trama appaia troppo simile al recente film di successo Free Guy o che forse sarebbe stato meglio usare un vero e proprio gioco, piuttosto di crearne uno nuovo e allo stesso tempo inesistente sulle fattezze di Warcraft.

C'era la possibilità di affrontare l’argomento in una maniera diversa e più attraente per i giovani?
Sempre secondo Wayne Deakin, la risposta è senza ombra di dubbio: sì.
In sintesi, poteva avvicinarsi ai giocatori portando contenuti che li avesse potuti aiutare (come i Tutorial per affrontare determinate sfide o missioni), affrontare delle cause importanti per i giocatori (come i pregiudizi di genere e il sessismo), diventare gli sponsor N.1 degli Esports e aiutare a sviluppare giovani talenti o, ancora, aiutare a combattere il cyberbullismo. Tutto questo poteva essere unito alle varie cause che la Coca Cola affronta già da altre campagne pubblicitarie come il problema della plastica e l’inquinamento che ne deriva. E infine, dare supporto agli sviluppatori di giochi indie, dando voce e visione a giochi sconosciuti piuttosto che a uno che ha il fandom più grosso del mondo.
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Buona lettura!
(Realizzato da Giulia Silvestri)
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